lunedì 10 dicembre 2012

The Somnambulist: Sophia Verloren (Acid Cobra Records, 2012)

Registrato tra l’appennino toscano e Berlino “Sophia Verloren” è il nuovo album dei Somnambulist, una band dalla line-up internazionale capace di mettere in piedi una scaletta con diversi argomenti interessanti, come del resto accadeva nel loro debutto “Moda Borderline” del 2010. Tra le frecce del loro arco comunicativo c’è la capacità di cambiare ambientazione sonora, che si sposta dalle trame sinistre di “Dried Fireflies Dust” ai movimenti paranoici dell’iniziale “My Own Paranormal Activity”, ai lineamenti più morbidi e commestibili di “Logsailor”. Il tutto mantiene una positiva tensione di fondo che si sviluppa tra la voce di Marco Bianciardi, cavernosa e ruvida quanto basta, il violino di Rafael Bord – essenziale nel comporre la cifra stilistica del gruppo - e un coinvolgente intreccio chitarra-sezione ritmica che non molla mai la presa. Si tratta di canzoni curate nel dettaglio, ma non ampollose, in grado di mantenere una certa immediatezza esecutiva senza perdere mai di mira il nocciolo della questione espressiva, che trova in “A Daisy Field” anche il tempo di aprirsi a timbri più solari e distesi, grazie anche alla voce ospite di Albertine Sarges. Intrigante.

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